Progettualità

Progettualità

Oggi parliamo di: progettualità!

  • WHY? Perché parlarne?

 

Vogliamo prima spiegarvi perché sia importante parlare di progettualità attraverso la MedEd!

 

Abbiamo visto negli scorsi episodi, attraverso i CanMEDS, quali siano le caratteristiche che un medico dovrebbe acquisire durante il suo percorso formativo.

Sorgono però spontanee alcune domande:

 

“Quante di queste ci vengono davvero trasmesse nel nostro corso di laurea?”

“Come possiamo colmare quel gap che esiste tra come dovrebbe essere e com’è la nostra realtà universitaria? “

“Quali sono le lacune che sentiamo di dover colmare ?”

 

È proprio a partire da queste perplessità che nasce l’idea di un progetto!

 

Ma cos’è un progetto? Cosa vi fa venire in mente questa parola?

 

Un progetto è l’ideazione, un piano, una proposta per l’esecuzione di un lavoro; un proposito riguardo a qualcosa che si ha intenzione di fare e di intraprendere.

 Partendo da un’idea, un progetto può essere considerato come quel ponte che collega un’idea ad un risultato, ad un obiettivo. Dunque è costituito da un insieme di processi che comprendono attività coordinate e controllate, con date di inizio e di fine, realizzate allo scopo di conseguire gli obiettivi del progetto stesso, nel rispetto di vincoli interdipendenti di costi, tempi e qualità.

  • How to: ma come si realizza un progetto?

 

Prima ancora di pensare alla strutturazione di un qualsiasi progetto, proprio perchè questo nasce da una necessità, da un bisogno, bisogna concentrarsi sul needs assessment.

 

Ma di cosa si tratta? Ne hai mai sentito parlare?

  • How to define: needs assessment

 

 Procediamo con ordine, cosa significa questo termine?

“Necessità” indica la discrepanza presente tra la situazione attuale (what is) e la condizione in cui vorremmo essere (what should be). 

Un Need Assessment è quindi un approccio sistematico che si articola in una serie di tappe successive organizzate e ben definite. 

 

Si focalizza sugli outcomes, non tanto sul processo attraverso il quale questi vengono raggiunti, sfruttando procedure e metodi selezionati per poter essere adatti allo scopo e al contesto in cui operiamo.

É essenziale per poter stabilire le priorità, determinare i criteri di attuazione di un progetto e per guidare le decisioni di chi lo programma

 

Ma parliamo di un esempio pratico?

 

Siamo un gruppo di studenti in Medicina e Chirurgia, che ha deciso di mettersi in gioco, avviando un progetto ed aprendolo ai propri colleghi.

Siamo indecisi tra un corso suture e un corso di venipuntura.

Dall’analisi dei bisogni effettuata su tutti gli studenti dell’ateneo, emerge esserci una maggiore carenza nella conoscenza dell’incannulamento di una vena.

 

Che corso scegliamo di avviare?

 

Viene quasi spontaneo affermare il corso di venipuntura, vero?

 

Prima abbiamo detto che si tratta di un approccio organizzato in più tappe. Proprio così, Il need assessment si può immaginare come un processo ciclico, costituito da più fasi:

  1. Indagare la situazione attuale: lo scopo di questa fase è approfondire cosa già si conosce delle esigenze del gruppo, determinare lo scopo dell’assessment e stabilire le priorità preliminari. Per poter iniziare quindi è necessario designare un leader che si occupi di stabilire quali sono gli obiettivi che il gruppo si pone. Lui si occuperà di individuare indicatori oggettivi per valutare gli outcome dell’Assessment. 
  2. Ottenere e analizzare i dati: lo scopo di questa fase è documentare lo stato attuale e confrontarlo con la condizione che vorremmo invece ottenere. Si procede quindi determinando il gruppo target con cui lavoreremo e definendo le loro necessità. Per facilitare l’organizzazione le necessità simili vengono considerate in gruppi d’interesse, e tra questi si stabiliscono quali hanno priorità maggiore. I criteri per capire a cosa dare priorità sono quanta discrepanza c’è attualmente tra la situazione e ciò che vorremmo, la difficoltà nel colmarla, i costi e gli strumenti a disposizione in quel preciso contesto. Si indaga poi la causa di questa esigenza, chiedendosi il perché essa persiste, quali sono le conseguenze e qual è il livello di difficoltà che potremmo incontrare nel correggerla.
  3. Prendere decisioni: lo scopo di questa fase è permettere che le informazioni che abbiamo ottenuto possano essere messe in pratica. É il ponte tra l’analisi delle esigenze e la strutturazione del progetto, per poterlo fare bisogna rispondere a diverse domande quali come per esempio quali esigenze sono più critiche o quali sono possibili soluzioni. La fase finale prevede la condivisione di un report che comprenda la descrizione del processo di assessment, le esigenze identificate, i criteri usati per determinare tale priorità, il piano d’azione finale e raccomandazioni per un futuro nuovo assessment.