Il 2020 è un anno particolare. Con il lockdown e la paura di contrarre il virus, molti pazienti hanno rinviato interventi, visite e terapie.
Si stima che non siano stati eseguiti oltre un 1 milione e mezzo di screening senologici: questo ci costerà caro in termini di nuove diagnosi.
Ottobre è il mese internazionale della sensibilizzazione sul cancro al seno. Tramite la prevenzione possiamo prevenire e curare questa patologia.
Essa infatti continua ancora oggi a colpire:
– il 40% delle donne di età inferiore ai 49 anni,
– il 35% delle donne di età compresa fra i 50-69 anni
– il 22% delle donne di età maggiore di 70 anni.
In Italia la maggiore incidenza di Cancro al Seno è al Nord, e la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è dell’87%.
Il 75% dei tumori al seno è sporadico, mentre il 25% è di forma familiare/ereditaria: le donne che ereditano la mutazione BRCA1, hanno il 45-60% di probabilità di potere sviluppare la neoplasia; le donne che ereditano la mutazione BRCA2 hanno invece una probabilità più bassa (24-40%), ma che risulta sempre più elevata rispetto alla popolazione generale.
Nonostante la percentuale di sopravvivenza sia elevata, nel tempo non si ha avuto un grande miglioramento della sopravvivenza, benché siano incrementate le terapie disponibili. Per questo è FONDAMENTALE la prevenzione.
Come prevenire?
Due sono i punti cardine della prevenzione:
- Mensilmente bisogna effettuare l’autopalpazione: è necessario palpare entrambe le mammelle in senso rotatorio, con le dita unite a piatto. Non bisogna tralasciare le regioni del cavo ascellare e del capezzolo; guardare allo specchio se vi sono irregolarità della cute ed evidenziare con una leggera spremitura del capezzolo se sono presenti secrezioni.
- Fondamentale è la mammografia: deve essere effettuata a cadenza biennale alle donne di età compresa fra i 50-69 anni; annualmente in donne ad alto rischio, di età <25 anni.
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Fonti:
https://www.aiom.it/wp-content/uploads/2019/09/2019_Numeri_Cancro-operatori-web.pdf