Giornata Mondiale della Fibromialgia

Fibromialgia

Cos’è: 

La sindrome fibromialgica è una forma comune di dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento (astenia) che colpisce approssimativamente 1.5 – 2 milioni di Italiani. La fibromialgia spesso confonde poiché alcuni dei suoi sintomi possono essere riscontrati in altre condizioni cliniche. Il termine fibrosite era una volta utilizzato per descrivere questa condizione. Il suffisso -ite significa infiammazione- un processo che può determinare dolore, calore, tumefazione e rigidità. I ricercatori hanno evidenziato che l’infiammazione non è una parte significativa di questa sindrome. Il nome fibromialgia o sindrome fibromialgica è pertanto più accurato, ed ha ampiamente rimpiazzato i vecchi termini utilizzati. La fibromialgia interessa principalmente i muscoli e le loro inserzioni sulle ossa. Sebbene possa assomigliare ad una patologia articolare, non si tratta di artrite e non causa deformità delle strutture articolari. La fibromialgia è in effetti una forma di reumatismo extra-articolare o dei tessuti molli.

Epidemiologia

età 25-55 aa;

 M:F=1:9

Sintomi

  • mal di testa cronico
  • disturbi del sonno
  • deterioramento cognitivo e della memoria
  • ansia, depressione
  • problemi di vista
  • dolore miofasciale, affaticamento e contrazioni
  • nausea
  • problemi urinari
  • rigidità alle articolazioni
  • aumento di peso

Diagnosi

La diagnosi è basata sulla presenza di dolore diffuso, variamente associato alle altre manifestazioni cliniche menzionate,  in combinazione con la presenza dei tender points, cioè punti elettivi di dolorabilità, localizzati nei muscoli, nelle inserzioni tendinee o a livello delle prominenze ossee. nessun test di laboratorio o esame strumentale è di aiuto allo specialista, se non per escludere la presenza di altre condizioni che possono causare segni e sintomi simili a quelli della fibromialgia (altre malattie reumatiche, disfunzioni tiroidee, infezioni virali). Proprio per l’assenza di lesioni d’organo e la contemporanea presenza di sofferenza fisica e psichica, il paziente può andare incontro ad un lungo peregrinare, rivolgendosi a vari specialisti prima di arrivare alla formulazione della diagnosi.

Criteri diagnostici

1) anamnesi con dolore per almeno 3 mesi

2) tender points: 11 punti dolorabili su 18

Approccio corretto al pz con fibromialgia

Spesso i pazienti affetti da fibromialgia si sottopongono a molti test e vengono visitati da molti specialisti mentre sono alla ricerca di una risposta sulla causa della loro malattia.

Questo porta a paura e frustrazione, che può aumentare la percezione del dolore. Ai pazienti fibromialgici viene spesso detto che, poiché  gli esami di laboratorio risultano nella norma, non hanno una reale malattia. I familiari, gli amici e spesso il medico di famiglia possono dubitare dell’esistenza di tali disturbi, aumentando l’isolamento, i sensi di colpa e la rabbia nei pazienti fibromialgici.

E’ necessario sapere che la FM è una causa reale di dolore cronico e di stanchezza e deve essere affrontata come qualunque altra patologia cronica.  Sebbene i sintomi possano variare di intensità, la condizione clinica generale raramente peggiora col trascorrere del tempo. Spesso il solo fatto di sapere che la fibromialgia non è una malattia progressiva e invalidante permette ai pazienti di non continuare a sottoporsi ad esami costosi e inutili e a sviluppare una attitudine positiva nei confronti della malattia. L’educazione e pertanto la conoscenza della malattia giocano un ruolo importante nella strategia terapeutica. Più il paziente è informato sulla fibromialgia e più cerca di adattarsi alla malattia stessa, migliore è la prognosi della fibromialgia.

I gruppi di supporto, le pubblicazioni, i siti internet sono una fonte di informazione per molti pazienti; spesso il sapere che non si è soli può costituire una fonte di supporto.

Alcuni pazienti con fibromialgia possono avere sintomi così severi da renderli incapaci di svolgere una normale attività lavorativa e una vita di relazione. Questi pazienti richiedono una maggiore attenzione ed un approccio multidisciplinare che coinvolga il terapista della riabilitazione e occupazionale, il reumatologo o lo psicologo.

Molti pazienti sono in grado di convivere con la propria malattia in maniera soddisfacente. Tuttavia, una migliore comprensione delle cause della fibromialgia e dei fattori che la possono aggravare o rendere cronica è necessaria così come è auspicabile una migliore terapia farmacologica, oltre alla possibilità di misure preventive.

Consigli utili per coloro a cui è stata diagnosticata la fibromialgia

  • La “consapevolezza” che questa malattia esiste e la conoscenza dei meccanismi che la inducono può aiutare il paziente ad affrontare lo stato doloroso e gli eventuali cambiamenti dello stile di vita richiesti
  • Il supporto psicologico è molto importante; può servire a superare la depressione che, molto spesso, subentra nelle fasi più acute e a migliorare i rapporti sociali
  • I familiari o le persone vicine al malato non debbono sottovalutare lo stato di prostrazione sia fisico che psichico del paziente o pensare che coloro che ne soffrono, poiché non è una malattia riscontrabile tramite esami di laboratorio, siano solo degli “ipocondriaci”. La fibromialgia esiste, anche se poco conosciuta; quindi un atteggiamento comprensivo nei loro confronti può essere un’importante forma di aiuto
  • Infine, per i pazienti, documentarsi e partecipare insieme ai propri familiari agli eventi o meglio ancora unirsi per formare un’unica voce affinché anche in Italia la fibromialgia possa essere riconosciuta quale malattia sociale (anche se non si muore né tanto meno si rimane su di una sedia a rotelle) può far sì che quanti ne soffrono ritrovino quella fiducia che si perde nella peregrinazione da uno specialista e da un esame ad un altro.

Problematiche

  • Ancora oggi, pregiudizi e disinformazione da parte dei medici possono impedire l’accesso rapido alla corretta visita specialistica e, di conseguenza, alla diagnosi e a trattamenti tempestivi e mirati. Di solito infatti, prima di ricevere la diagnosi corretta, una persona con fibromialgia consulta numerosi specialisti, molti dei quali esprimono pareri diversi o contrastanti, anche magari prescrivendo terapie inefficaci. Tutto ciò ha un effetto deleterio sul paziente, perché contribuisce a generare confusione, rabbia, solitudine e depressione, che a loro volta favoriscono l’instaurarsi di una condizione di stress cronico, che contribuisce a peggiorare i sintomi algici e la percezione del dolore stesso. Tempo stimato per la diagnosi: 7 anni 

Fonti:

https://www.google.it/amp/s/www.fondazioneveronesi.it/magazine/tools-della-salute/glossario-delle-malattie/fibromialgia-amp 

https://sindromefibromialgica.it/fibromialgia/ 

https://senato.it/application/xmanager/projects/leg18/attachments/documento_evento_procedura_commissione/files/000/000/717/FIMAR4.pdfhttps://psiche.santagostino.it/2019/01/17/fibromialgia/