Il 15 Marzo è stata la giornata nazionale del fiocchetto lilla, dedicata ai DCA, ovvero i disturbi del comportamento alimentare. I più noti sono l’anoressia, la bulimia e disturbo da alimentazione incontrollata “binge eating”, ma ne esistono anche molti altri.
I disturbi alimentari si configurano come un problema di sanità pubblica di crescente importanza e oggetto di attenzione sanitaria e sociale sul piano scientifico e mediatico per la loro diffusione, per l’esordio sempre più precoce tra le fasce più giovani della popolazione e per l’eziologia multifattoriale complessa.
Considerata l’attuale situazione di emergenza, è utile però non limitarsi a quella giornata per informare e sensibilizzare su questi disturbi che, per via delle manovre di distanziamento sociale, in questa fase di quarantena potrebbero acuirsi.
Spesso infatti l’ambiente domestico e la monotonia possono peggiorare la propria condizione e rendere il proprio disturbo alimentare più assillante. Inoltre frequentemente chi ha un DCA non vive in un clima familiare sereno oppure le relazioni con i propri familiari non sono in equilibrio.
Quindi, pur prendendo atto delle priorità attuali, non bisogna giudicare negativamente chi esprime malessere nei confronti della necessità di stare a casa.
Ma quali possono essere i modi in cui è possibile gestire gli impulsi tipici di un DCA durante la quarantena? Innanzitutto è importante confrontarsi con i propri curanti, provare a proseguire la terapia anche se in modalità online, e in generale, portare avanti i propri obiettivi terapeutici.
In generale potrebbe essere utile limitare attivamente le situazioni a rischio come l’eccessivo accumulo e disponibilità di cibo in dispensa, oppure eliminare l’utilizzo di app contacalorie e contapassi, e provare a gestire stati emotivi come l’ansia e la noia senza che esse possano essere motivo di restrizione/abbuffata/condotte eliminatorie.
Tra le strategie più utili volte a fronteggiare lo stress possiamo annoverare il “coping” (cose da dirsi e cose da fare). Infine è molto importante imparare un po’ per volta a rintracciare il proprio senso di fame e sazietà, e imparare e riconoscere lo stimolo della fame come uno stimolo fisiologico, da non demonizzare.
Di seguito ricordiamo le strutture dedicate ai DCA a Palermo:
- ASL 6 Palermo – Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche – Ce.Di.Al (Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare) – 0917036685
- ARNAS Ospedale Civico e Benefratelli G. Di Cristina E M. Ascoli – Dipartimento pediatrico – Unità Operativa di neuropsichiatria infantile – 091/6666325-091/6666015
Ricordiamo anche il Numero Verde Nazionale S.O.S. Disturbi Alimentari – 800 180969 , attivo 24 ore su 24.
Ringraziamo l’associazione Adepo (Associazione di Dietetica E Psicologia per l’Obesità e i Disturbi Alimentari, Facebook: https://www.facebook.com/associazioneadepo/) e la Dottoressa Viviana Valtucci (Instagram: @oltreladieta) per il contributo fornitoci nel trattare la tematica.
Altre fonti:
http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?id=63&area=Disturbi_psichici